C’è una riflessione che da un po’ faccio quando online vedo cose sbarluccicose tutte witchy e la massa di persone che inevitabilmente finisce per entrare in fissa e fare di tutto per procurarsi quel tal strumento o accessorio.
Mi piacerebbe condividerla con voi.

Premetto che io sono una di quelle persone soggette alle mode, allo sbarluccichio e alle tendenze soprattutto nell’ambito pagano.
Sono il mio piccolo pensiero felice quando (in giorni come questi) ho bisogno di tirarmi su il morale.

Riverso nelle wishlist (spesso di Etsy e Amazon) tutti gli oggettini meravigliosi che trovo in rete e che hanno un prezzo accettabile. Li lascio lì in attesa del “momento no” e poi mi regalo la loro coccola quando tutto sembra farmi schifo e ho bisogno di riportare un po’ di magia nella mia vita.

Lo so, sono solo oggetti, strumenti.
La verità è che non ho bisogno di nessuno di loro per riportare la magia nella mia vita. Sono solo un capriccio, una delizia per gli occhi, qualcosa da aspettare e da festeggiare. Un pensiero felice.

E’ così che la mia collezione di gincaglierie pagane si è arricchita dei Wild Unknown, Animal Spirit, di valanghe di libri in inglese e altri ninnoli che mi sono regalata dopo averli scovati sul web.

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E di solito li scovo grazie ad altri pagani che condividono i loro pensieri felici (di cui sopra) sui social, con video unboxing e foto preparate ad hoc per far venire anche ad altri gli occhi a cuoricino.
Siamo una rete di stimoli costanti che si influenza a seconda delle tendenze del momento, e diciamolo chiaro e tondo: questo ha più a che fare col marketing che con la spiritualità.

Ma non penso sia sbagliato.

Se la spiritualità pagana si è diffusa così tanto in questi anni non è stato certo col pensiero positivo o con i viaggi astrali.
Ci sono voluti libri, seminari, corsi e chi ha cavalcato quell’onda nonostante la bontà del contenuto non è certo rimasto a mani vuote, ma penso che sia giusto perché il nostro mondo funziona così.

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Il creare un bisogno, una necessità, e alimentarla ha aiutato molte persone ad avvicinarsi al paganesimo, il paganesimo ad allontanarsi dal suo significato negativo, e molte persone come me ad entrare in contatto con correnti e tradizioni che altrimenti non si sarebbero conosciute.

Certo, ha attirato anche persone che si interessavano a wicca e affini solo per moda, ma io sono convinta che col tempo queste persone “si autoeliminino”, e cioè finiscano naturalmente con l’allontanarsi da questo sentiero se non sono veramente motivati/chiamati da questa strada.

Insomma, sono convinta che il guardarsi a vicenda sia un ottimo stimolo, ma tutto va preso con le pinze e senza diventarne ossessionati (come a volte finisco anche io eh, mea culpa).

In quei momenti quello che cerco di ricordarmi è che sono appunto solo dei pensieri felici, che sì, allietano la nostra pratica, ma non sono veramente necessari. Non sono importanti, possiamo acquistarli e metterli su una mensola e non usarli mai per intenderci. Come ogni altro strumento del resto.

Resta comunque indubbio secondo me che questo fenomeno ha più a che fare con un’esigenza di mercato che con un’esigenza spirituale. Ma è pur vero che questo vale un po’ per tutte le religioni.

Un pensiero su “Tendenze pagane

  1. Sono d’accordissimo. Io sono una “pensierofelicedipendente”, al momento sono alla ricerca sfrenata di un anello con le tre lune che adoro, voglio e avró!

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